Vigilius: perchè il suono della chitarra è molto soggettivo
In questo secondo video della serie “alla ricerca del suono perduto?” l’amico Vigilius (il filosofo della Chitarra) ci spiega l’evoluzione del suo sound nel tempo mostrandoci i vari setup e facendoci ascoltare come suonavano (mediante vecchie registrazioni) partendo dal lontano 1983 fino ai giorni nostri.
Noterete il gran numero di pedali che Vigilius utilizza ai giorni nostri… ma quello che mi ha colpito di più da questo video è la morale che ne esce, in pratica Vigilius ci vuol far capire che buona parte del nostro sound non dipendi da tali pedali ma dalle nostre mani e dal nostro tocco.
Questa la ritengo una grande verità e l’ho constatata anche sulla mia pelle quando in passato ho cercato di imitare il suono di David Gilmour (mio idolo) acquistando effetti, pick-up Emg e altre diavolerie che utilizzava David. Il risultato? Pessimo.. fino a quando non ho iniziato a studiare il tocco di Gilmour, quindi imitare i suoi bending, i suoi vibrati, le note giuste sulla scala ecc.. Io credo che si debba partire sempre dalle mani per ottenere un vostro sound, poi raggiunto un determinato obbiettivo sonoro derivato dal tocco lo potete ulteriormente ottimizzare condendo il tutto con gli effetti sapientemente dosati. Insomma ricordatevi sempre che il sound è come la calligrafia, ognuno di noi ha la sua e si possono solo imitare quelle degli altri….
Insomma un altro bellissimo video che Vigilius ci mette a disposizione per instradarci a trovare il nostro suono e a non commettere errori comuni.. che poi non sarà mai il sound del nostro idolo musicale ma quello che le nostre mani tireranno fuori dalla chitarra. Non vi resta che guardare il video cliccando sull’immagine qui sotto.
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