Improvvisazione: come concepire un assolo di chitarra
Quando ho iniziato a suonare, ricordo quanto fosse difficile riuscire a creare un assolo che avesse un senso compiuto, e che suonasse davvero bene.
Nel tempo, con tantissimi tentativi ed errori, ho imparato a vedere un assolo come un puzzle composto da tanti elementi. Ho iniziato a “smontarlo” e ad esercitarmi a far suonare bene i singoli componenti, così da non dovermi occupare di controllare tutto insieme: licks, suono, tecnica, moduli espressivi, armonia, intenzione eccetera.
Continuando a smontare, mi sono reso conto che più piccoli erano i pezzi, più facile era controllarne l’esecuzione, finchè poi ho trovato la definizione più precisa di quello che volevo fare: l’improvvisazione tematica, appunto.
In cosa consiste? Semplice, analizzo e sviluppo le due parti principali di un assolo e del suo fraseggio, e cioè la parte RITMICA e la parte MELODICA.
A pensarci bene, togliendo tutto il resto, questo è ciò che rimane.
Allora prendo una piccola cellula ritmica, per esempio semiminima e quattro crome più una pausa da 1/4, e suono frasi con note differenti ogni volta, ma rimanendo fermo su quella cellula ritmica. Ciò comporterà prima di tutto che non verrò preso dall’esecuzione selvaggia ma controllerò sempre il mio istinto all’overplaying, ma poi inizierò a rendermi conto che alcune note reagiranno bene come note di sosta del fraseggio, altre invece no, dando una sensazione di sospensione o peggio di dissonanza.
Il secondo elemento, riguarda invece la melodia: qua il discorso è semplice da fare, e un po’ più difficile da praticare. Dobbiamo partire, questa volta, da una cellula melodica: pensate alle prime note di una canzone, di un assolo, quello che volete, ma che sia breve. Suonate ancora e ancora quell’idea, modificandola un po’ alla volta fino a trasformarla in una seconda idea, popi continuate allo stesso modo. In questo modo il vostro assolo sarà orecchiabile, cantabile, e catturerà sicuramente di più l’attenzione rispoetto ad una serie di note calcolate e basta. Poi, se ci riuscite, provate a richiamare la prima frase, quella da cui tutto è partito, vedrete che i vostri compagni di band, capiranno che è il vostro modo di dire che l’assolo è finito, e a meno che non siano sordi, vi aiuteranno ad uscire dalla modalità “assolo”
Non vi resta che guardare la videolezione di chitarra per approfondire l’argomento.
Guest post by: Tonino Tomeo
Sito ufficiale di Tonino Tomeo: www.suonarelachitarra.it
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