Il Flanger nel suono di David Gilmour
In questo articolo parlerò di un pedale molto particolare, che ogni chitarrista appassionato di David Gilmour dovrebbe possedere nella propria pedaliera: si tratta dell’Electro Harmonix “Deluxe Electric Mistress”, un Flanger analogico tanto bello quanto ingombrante.
E’ un pedale in acciaio dalle dimensioni “generose” al punto di creare problemi di spazio in pedalboard, con il classico switch on/off e tre controlli abbastanza grandi da essere controllati anche con i piedi, mentre si suona. I potenziometri sono “COLOR”, “RANGE” e “RATE” più un interruttore chiamato “Filter Matrix”. Il controllo COLOR regola la quantità, l’intensità dell’effetto, RANGE invece serve per impostare lunghezza d’onda della modulazione, ovvero la tipica “oscillazione” dei Flanger, infine RATE non è altro che il controllo della velocità: al minimo si ottiene un effetto che molti definiscono “Jet”, in effetti ricorda molto un aereo a reazione in fase di rollaggio, mentre impostato al massimo si ottiene un veloce vibrato più pungente rispetto ad un chorus, infine la funzione filter matrix serve ad eliminare la modulazione “oscillante”, per avere un effetto unico,molto metallico ma stabile, lineare, senza chorus. Quest’ultimo effetto si può ascoltare nella versione studio di “Comfortably Numb”, in particolare nel primo assolo dove è più evidente. Chiaramente in questa modalità la manopola RATE è disattivata.
Veniamo al suono vero e proprio: estremamente caldo (ricordiamoci che è completamente analogico), penetrante, limpido, completamente opposto ai suoni digitali. A differenza di altri Flanger piuttosto “invadenti” su certe frequenze, questo è abbastanza trasparente ai settaggi minimi, colorando il vostro suono non più di un un leggero e delicato chorus. Se desiderate un suono molto carico di effetto allora dovete ruotare i potenziometri COLOR e RANGE a circa metà mentre la velocità (RATE) a vostro gradimento. Ai livelli massimi si hanno sonorità estreme, ultra effettate, ma difficilmente utilizzabili per assoli e/o ritmiche… diciamo che servono più che altro per “giocare” e sperimentare strani effetti! Comunque, se utilizzato con settaggi “nella norma”, si ottiene un sound molto piacevole, che renderà molto particolare qualsiasi vostra esecuzione.
Il buon David Gilmour lo ha utilizzato a partire dal 1978 fino al 1983, anno in cui è passato al CE-2 ed alle sonorità anni ’80. Se volete ascoltarlo in azione, dovete recuperare sicuramente il tour “The Wall Live” del 1980-1981, l’album in cui si sente di più. Ma è presente anche nella versione “The Wall” studio e nell’album “The Final Cut”, nonché nei lavori solisti di David Gilmour sempre relativi a quel periodo. Ricordo che la sua era la versione vintage, ovvero corpo del Big Muff con scritte in colore verde, mentre la versione in produzione attuale è la riedizione (ancora più ingombrante della vecchia versione) che però suona quasi identica a quella degli anni ’70, molto calda e vintage.
Secondo me questo è IL FLANGER per eccellenza, uno dei migliori in circolazione sul mercato. Al primo utilizzo ho subito notato che il suo suono è unico. C’è un qualcosa che lo rende diverso da tutti gli altri flanger più famosi, ed è proprio il motivo per cui sarà sempre presente nella mia pedaliera!
Guest post by: Stefano Zanon
Nel video qui sotto potete vedere Stefano in azione con il suo Flanger
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