Come affrontare le progressioni II-V-I
Questo è un argomento che definirei “Monsters & Co.”…
Tutti noi chitarristi, prima o poi, dobbiamo affrontare questa paura, e risolvere, scusate il gioco di parole, la tensione che genera!
Allora per farvi capire che non è niente di grave, e che si può fare, dirò subito una cosa per semplificare e partire il più comprensibilmente possibile, perciò tenete in mente questa frase: I IIVI non esistono!!!
Ho attirato la vostra attenzione? Bene, ora prima di subire un linciaggio da parte dei bravi didatti e chitarristi, mi spiego.
Un IIVI è la progressione dei tre accordi più importanti costruiti in una tonalità, e precisamente quelli costruiti sul 2° grado, sul 5à e sul 1°, che poi è anche quello che ci dice quale sia la tonalità stessa.
Facendo un esempio nella tonalità di DO, gli accordi costruiti sulle sette note della scala di Do saranno:
Do MA7, Remi7, Mimi7, FaMA7, Sol7, Lami7 e Simi7(b5). Di questi accordi si prendono solo quelli appunto costruiti su II, V e I.
Chiaro fin qua? Se poi vi state chiedendo perchè si prendono proprio quelli, la spiegazione c’è, ma credo che sia molto ma molto più importante ascoltarli e capire cosa comunichino loro stessi. Vedrete infatti che uno “esce” di casa, uno “gira” per tornare a casa e l’ultimo “si siede” sul divao di casa.
Questo è in sostanza il fulcro della cosa: generare tensione armonica, che poi viene risolta.
Ora è piuttosto evidente che non c’è una nota che sia presa al di fuori della scala di Do (…per il momento…) e quindi, complicatevi la vita quanto volete, ma stiamo suonando SOLO ed esclusivamente le note della scala di DO.
Ma allora perchè è così complicato suonare sui IIVI? Perchè anche senza voler aggiungere note di tensione esterne (ottenute aggiungendo intervalli non diatonici agli accordi, soprattutto al V) se si vuole far sentire l’ingresso di ciascun accordo, non basta suonare le note della scala di Do, ma bisogna scegliere quelle più giuste. Il fatto che una nota sia più o meno giusta, dipende non solo dalla consonanza o dissonanza delle singole note suonate nell’assolo e “appoggiate” all’accordo, ma può dipendere anche dalle convenzioni stilistiche; infatti, nel Bebop, ci sono alcune note che devono essere enfatizzate per essere stilisticamente corretti.
Per approfondire vi rimando al video sul mio sito
Guest post By: Tonino Tomeo
Conoscere gli accordi è FONDAMENTALE nello studio della chitarra. Questo E-book ti accompagnerà alla scoperta degli accordi e delle regole per costruirli in modo facile e veloce. Ecco il link al
----------------------------------------------------------------------------Play-Music. Tante offerte sui migliori corsi di chitarra
Lascia un commento